Avanti Avanti!

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UN’OPERA COMPLETAMENTE ORIGINALECHE SI RIVOLGE AI GIOVANI AMANTI DI CINEMA, STORIA, POLITICA E LETTERATURA ED AGLI ADULTI
UNIONE TRA INNOVAZIONE E QUALITA’ ARTISTICA: UN DIALOGO TRA TEMI ED ATMOSFERE CLASSICHE CON MEZZI E LINGUAGGI CONTEMPORANEI
UN CAST CHE MIXA PERSONAGGI DI GRANDE RICHIAMO E POPOLARITA’, NUOVI TALENTI E ARTISTI GIA’ AFFERMATI 
UN TEMA IMPORTANTE: INCONTRO, SCONTRO E CONFRONTO IDEOLOGICO ED EPOCALE… L’AMORE CHE RAGGIUNGE IL PUBBICO PIU’ DIVERSO

Avanti Avanti!

Ho pensato di raccontare il ‘900 partendo dal momento cruciale del secondo conflitto mondiale, scegliendo di narrare le vicende private e pubbliche di alcuni personaggi simbolo, lasciando sullo sfondo i grandi personaggi della storia.
Ad esempio i primi anni della Seconda Guerra Mondiale, caratterizzati dal patto tedescorusso, non vengono affrontati entrando nel contesto politico diretto, ma attraverso la
particolare storia d’amicizia che vede protagonisti due giovani ufficiali, uno tedesco Hans, l’altro russo Nicolaj.
Attraverso la figura di Nino, partigiano socialista che nel marzo del 1945 incontra Marcello, l’antagonista “repubblichino”, si narra il socialismo. Dagli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale agli anni ’80 del secolo scorso, narro lotte e sofferenze per l’affermazione di un pensiero,
di una concezione di vita che vede nella libertà il bene supremo e irrinunciabile.
Nino e Marcello rappresentano le due visioni del socialismo che hanno segnato la prima 
metà del Novecento, riformismo da una parte, quella del partigiano Nino, di Sandro Pertini, massimalismo per Marcello, fautore della visione mussoliniana.
Come è noto, e lo vedremo nelle ultime scene del film, i sogni di Nino si realizzano nel lungo percorso che va dal dopoguerra agli anni ’80, gli anni che vedono Sandro Pertinicapo dello Stato Italiano; il presidente di tutti che mai è venuto meno al suo credo, la libertà e la libera espressione per ognuno prima di tutto, anche prima del socialismo stesso. 
(Marco Bracco – regista)
(mARCO 

non solo attori

Dall’idea, alla stesura della sceneggiatura, alla cura del set, delle musiche, dei particolari…
i creatori del sogno!

Marco BRACCO

Regista

Rosa Johanna Pintus

Sceneggiatura

Claudio PATANE’

Musiche originali

Mario GUALA

Assistente di regia

Massimiliano BALSAMO

Direttore della fotografia  Operatore di macchina

Gioele FAZZERI

Aiuto regia – Montatore

Cristina Peruzzi

Scenografo

Natalin KOPCIUCH

Costumi

Nicolò ROLANDELLI

Produttore esecutivo

Elena SIMEOLI

Assistente di produzione

Giovanna CACCIATORE

Delegata di Produzione

Sinossi

Avanti Avanti!
costituisce una scelta non convenzionale.
Un film completamente nuovo: non una
trasposizione tradotta da un prodotto già esistente, ma una rilettura della Seconda Guerra
Mondiale, del lungo e articolato dopoguerra sino agli anni 80 e della figura di Sandro Pertini.
Un prodotto di elevata qualità artistica e culturale che unisce le caratteristiche
di intrattenimento proprie delle migliori produzioni cinematografiche 
con quelle della tradizione filmica italiana
ed europea, che punta sulla qualità e
sull’originalità dei testi.

Dedicato al pensiero, alle idee, alle lotte che hanno animato la vita del Presidente Sandro Pertini da una parte e dall’altra a chi ha creduto, o crede, in una diversa interpretazione del socialismo.
Il socialismo rimane comunque un pensiero aureo, nonostante tutti i nonostante: un pensiero in cui l’uomo è uomo e la finanza è accessorio.

Sandro Pertini (Christian Adorno Bard) è in carcere da anni per la sua opposizione alIa visione mussoliniana che professa il socialismo massimalista e totalitario.
Pertini rinuncia alla grazia chiesta dalla madre (Maria Grazia Cucinotta) per affermare il valore supremo della libertà nell’ossimoro delle pareti di un carcere. La situazione cambia
radicalmente quando il re firma l’armistizio e l’Italia piomba nella guerra civile: Sandro Pertini riesce ad evadere prima di essere fucilato e diviene uno stratega partigiano.

Intanto Nino (Giovanni Capano), un ferroviere che ha aderito alle formazioni partigiane Matteotti, opera principalmente nelle retrovie e si occupa del sabotaggio delle linee
ferroviarie in cui transitano convogli militari tedeschi. Durante un’operazione di sabotaggio notturna, mentre sta per scardinare alcune rotaie, Nino viene scoperto da una divisione tedesca. Si getta quindi nel limitrofo bosco inseguito dai militari tedeschi e da alcuni militi italiani aderenti alle forze armate della Repubblica Sociale Italiana.

In quello stesso bosco è presente Marcello (Simone Grande), un milite delle formazioni della Repubblica Sociale Italiana.
Costretti a cercare riparo in una caserma abbandonata, a stare vicini e a conoscersi, i due protagonisti si contendono il socialismo: libertà e progresso per Nino, nazionalismo
massimalista e fedeltà per Marcello.

Malena (interpretata da due attrici, Barbara Francesca Ovieni negli anni giovanili, Katia Ricciarelli nell’età adulta), ragazza -ninfa, li guarda, li seduce, li confonde e li fa innamorare; allontanati dalle proprie realtà e dalle proprie sicurezze, Nino e Marcello si riscoprono uomini e si rendono conto che la guerra è morte e abisso.

Fuori la guerra imperversa ed entra tra le mura della caserma attraverso Gradiva (Antonella Rebisso) che descrive i bombardamenti e gli altri orrori davanti a un personaggio
misterioso, Marte (Moreno), incapace di aiutarla.
Per tutti c’è Don Michele (Massimiliano Morra), un prete combattuto tra un forte senso di giustizia e la via più facile per sopravvivere agli eventi. Attratto dalla politica e dall’eroismo, scende apparentemente a qualche compromesso e si interroga costantemente sul senso della
fede e dell’amore e sul senso della guerra.

Marcello dunque sceglie: sceglie l’onore, anche se intriso d’amore; non ci sta a vivere il ruolo dello sconfitto, del fascista pentito che si nasconde per paura ed interesse personale e decide di inseguire le sue idee sino ai confini del mondo, in Argentina con Peron, in Bolivia con Che Guevara…
L’amico partigiano e la dolce e sensuale Malena gli restano nel cuore come gli altri personaggi della caserma ora conquistata dagli americani.
Anche Nino segue il suo destino, il referendum istituzionale, la Costituente… resta Malena: restano le donne…

Una bimba prova a danzare sulla spiaggia e sventola una bandierina dell’Italia, cade. Due bambini la aiutano ad alzarsi e le offrono un garofano rosso, mentre all’orizzonte sorge il sole dell’avvenire.
Nino insegue un ideale, un miraggio che si concretizza nei decenni che seguono la fine della Seconda Guerra Mondiale sino ad arrivare agli anni ’80, quando il lungo e articolato sogno socialista diviene realtà. Ma le idee di Nino non appartengono al passato, attuali oggi come ieri, scavalcano il XX Secolo e vivono.

La Colonna Sonora

A CURA DI CLAUDIO PATANE’

Uno degli aspetti che più colpisce del film Avanti Avanti! è il ruolo della musica, non solo come sostegno tipico emotivo e della scena,  ma anche come protagonista, nel canto di personaggi come Marte (Moreno).

Come quindi svilupparla, tenendo conto del contesto?
Innanzitutto, la sceneggiatura è ricca di momenti struggenti, momenti di riflessione, momenti drammatici, a volte di scontro fisico e anche verbale, ma anche momenti lievi, di riflessione e di convivialità.
Proprio questa moltitudine di emozioni e situazioni ha richiesto il ricorso a stili differenti, da quello classico a quelli più moderni.
L’organico è un misto di librerie digitali e strumenti registrati in studio (come nel caso del violino e della chitarra). Questo per sottolineare al meglio le varie emozioni e situazioni raggruppate all’interno del cortometraggio.

Intervista a Primocanale (gennaio 2024)

La Parola ai protagonisti

Recitare nel ruolo della madre del Presidente più amato d’Italia Sandro Pertini, interpretato da Christian Adorno Bard, sarà un piacevole ritorno su di un set storico. Nella lettera che Pertini le scrisse dal carcere di Pianosa nel febbraio ’33, c’è sì la grandezza dell’uomo, ma anche l’importanza della figura materna nell’avergli trasmesso importanti valori e insegnato la libertà di pensiero”

Nel corto la Cucinotta appare in due occasioni. Nella prima, il dialogo con il figlio per cui chiese la grazia dall’accusa di essere antifascista non sopportando un dolore così intenso; nella seconda la donna, dopo la reazione del figlio ferito dal suo comportamento per lui inaccettabile e contrario ai sui principi, cerca conforto nelle parole di Don Michele, interpretato da Massimiliano Morra “Un momento intriso di pathos che ho fatto mio fino in fondo, come madre che comprende il gesto pieno di amore e osa sfidare i suoi stessi insegnamenti” conclude.

Maria Grazia Cucinotta

“Tutta la narrazione ruota intorno a Malena che, agli inizia degli anni ’90, ripercorre la propria avventurosa vita, in particolare negli anni della Seconda guerra Mondiale.

Una figura avanguardista, rivoluzionaria, che ha vissuto l’amore per Nino e Marcello in modo progressista, moderno, per come era vista la figura della donna nel ’45.
Una femminista ante litteram che impone il proprio modo di essere anche nell’ambito pubblico, aderendo alle battaglie del socialismo riformista di Pertini e di stampa craxiamo passato alla storia”.

Katia Ricciarelli

Nel ruolo di Malena adulta

“Ho amato Malena dalla prima volta che mi è stata raccontata e proposta.
Una grande e bellissima responsabilità interpretarla: una donna fortissima e fragile allo stesso tempo, una donna in cerca d’amore nonostante tutto, nonostante il periodo difficile storico in cui vive e in cui perde parte della sua famiglia. Una donna che vive la sua vita un po’ come me, molto indipendente, libera, soprattutto nelle scelte e nel modo di vedere l’amore, così diverso da come era realmente considerato e vissuto in quegli anni.
Mi ritrovo molto in lei e non vedo l’ora di farvi conoscere Malena!”

Barbara Francesca Ovieni

Nel ruolo di Malena giovane

Don Michele è un prete che vive la tragedia della guerra in prima linea come cappellano militare durante la campagna di Russia e può certo usare la parola e, in casi estremi le mani, ma mai le armi. Le atrocità vissute sul fronte orientale lo segnano profondamente ed è questa la sfida nell’interpretare il personaggio, che in fondo, oltre al ruolo ed alla fede è un uomo con sentimenti, passioni, dolori e riserve. Lo scoprirà tornando in Italia dove ad attenderlo vi sono prove ancora più sofferte, la guerra civile tra italiani in cui viene coinvolto dal 1943 al 1945 e il sentimento contrastante tra il forte senso di giustizia e la via più facile per sopravvivere agli eventi.
È un uomo di Dio e crede profondamente nella sua scelta, ma è anche un uomo che deve fare i conti con le proprie tentazioni e debolezze. Si interroga sul senso della fede e dell’amore e sul senso della guerra. Dialoga spesso con Gesù, vorrebbe risposte e soluzioni e, a volte, le ottiene, come quando chiede aiuto per la passione umana che prova per la bella e sensuale Malena. Al di là di tutto è un prete combattente: combatte per la giustizia divina e terrena e affronta le più alte prove, anche le più estreme, come quando deve frequentare una nota casa di tolleranza per soccorrere chiunque abbia bisogno di aiuto spirituale e materiale. Nel lungo e articolato dopoguerra vedremo Don Michele seguire le idee del socialismo riformista, sempre in un’ottica che unisce la fede in Dio e la giustizia sociale sulla terra. Un personaggio profondo i cui tumulti interiori saranno per me una nuova grande sfida interpretativa, ma anche il motivo dell’adesione a questo progetto”

Massimiliano Morra

Recitare nel ruolo del Capo dello Stato più amato e più ricordato nella storia della Repubblica, come attore, ritengo sia un privilegio, una grande emozione e soprattutto una grandissima responsabilità.
L’impegno nella recitazione è notevole, il personaggio interagisce con molteplici figure che hanno fatto parte sia della sua vita privata, sia del suo percorso politico. Persone che erano o sono divenute personaggi storici. In primis vi è lo “scontro” con l’adorata madre, Maria Muzio, lusingato che la interpreti l’icona del cinema Maria Grazia Cucinotta, la quale chiese l’atto di grazia che lui rifiutò rimanendo indignato da tale comportamento proprio poiché lei conosceva la fede politica del figlio, colui che si sarebbe battuto fino alla morte per il suo credo, per la libertà, per la giustizia sociale e per la dignità umana.
Sandro Pertini sosteneva che un individuo privo di un lavoro, di una casa, di un inserimento nella società non potesse essere considerato “libero”! Là libertà per lui era intesa come libertá di pensiero, si batteva per far sì che l’essere umano potesse esporre i propri pensieri anche se diversi dai propri, da quelli dell’avversario per intenderci. Ha sempre sostenuto: la libertà è per tutti e non ha prezzo!!! 

Christian Adorno Bard

18 gennaio 2024: Avanti Avanti! presentato in senato

Un’emozionante notizia: un’opportunità unica per cui ringraziamo la Senatrice Minasi” 

Il 18 Gennaio 2024Avanti Avanti! ed i suoi protagonisti saranno ospiti nella Sala Caduti di Nassiryia presso il Senato della Repubblica!

Trasmesso in diretta streming sulla web TV ufficiale e sul canale Youtube, darà a tutti la possibilità di vivere un momento emozionante e conoscere attori, regista e coloro che, con tanta passione, hanno lavorato
al progetto.

Primocanale  
Liguria24 
Intervista de La Nazione ad Antonella Rebisso
Il Giornale 
Cinema Italiano 
Il Giornale Off
Telenord (Marco Bracco e Christian Adorno Bard)

Per rivivere il momento

Da un luogo di discussioni e decisioni, una prospettiva diversa: la presentazione di un cortometraggio che sfida, ispira e intrige.
Guardate oltre le pareti del Senato e immergetevi alla scoperta dei protagonisti di Avanti Avanti!

Benvenuti alla conferenza stampa che introduce il nostro avvincente corto

Partenariati e Patrocini

Genova Liguria
Film Commission
Regione Liguria
UniGe
Dipartimento di Scienze Politiche
e Internazionali